Confusione

Una nuova situazione, vecchia come il mondo. Una nuova condizione che ha le caratteristiche di fenomeni di massa che hanno origine dalla notte dei tempi.
Ciò che stiamo vivendo oggi, sono eventi che hanno dovuto affrontare coloro che ci hanno preceduto, con variabili talvolta differenti.
È sempre la stessa dinamica reiterata all’infinito.

Siamo immersi in un oceano di confusione che genera uno stato di smarrimento, per ragioni diverse, ma con effetti analoghi.
Vi sono decisioni e contrasti, direttive e proteste, confronti e scontri apparentemente a causa di prospettive differenti, ma originate da lacune e carenza di chiarezza.
Perché i fatti sono annegati nella superficialità, le risposte nell’approssimazione, le scelte nell’imposizione.
Ed il ruolo essenziale ed imprescindibile di chi ha la responsabilità di scelte e decisioni è quello di spiegare in modo chiaro e semplice, rispondere ampiamente ed esaustivamente, prendere posizioni nei confronti di prospettive differenti per dirimere contrasti e favorire il dialogo.
Ancora una volta, invece, ci troviamo dinnanzi a chi non fornisce risposte, a chi fonda sulla vaghezza le strategie, a chi non propone il confronto come alternativa allo scontro.

E dunque diventa essenziale, urgente e prioritario trovare la risposta a poche e semplici domande: perché chi guida le nazioni non comunica con chiarezza e con una sola voce? Perché non forniscono elementi univoci ed oggettivi a supporto delle argomentazioni? Perché non rispondono al bisogno di chiarezza con precisione ed esaustività? Perché non reagiscono all’esigenza di trasparenza con atti di dovuta ed etica responsabilità? Perché non creano un terreno comune di dialogo e di confronto, dove ciascuno possa esprimere liberamente il proprio pensiero?

E se fino ad oggi queste domande non hanno trovato risposta è perché o non sanno cosa rispondere o non vogliano farlo. In entrambi i casi, lo scenario è terrificante, ma se non altro un po’ meno confuso.

È giunto il momento di esigere un’assunzione di responsabilità da parte di chi è stato investito di questo ruolo, ma questa assunzione di responsabilità deve iniziare da noi stessi: perché ce lo dobbiamo e perché ce lo devono.

Le guerre, le malattie, la povertà, il sopruso, le violazioni sono mali che ci affliggono da sempre, ma l’origine di tutto questo dolore va al di là dei fatti contingenti e affonda le proprie radici nella carenza di unità, di onestà, di giustizia e di libertà.

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