Ci sono emozioni che non si dimenticano e rappresentano pietre miliari sulla strada che abbiamo percorso. Emozioni che hanno plasmato la nostra evoluzione e che ci hanno resi quelli che siamo. Ho posato il mio primo passo, sul cammino che mi ha portato qui oggi, 15 anni fa, quando mi fu proposto di avviare un percorso introspettivo.
Fino a quel momento avevo molte certezze e la mia visione del mondo era chiara ed univoca. Come chiare erano le mie idee di giusto e di sbagliato e tutto era bianco o nero, incasellabile facilmente secondo schemi ben precisi.
Poi quella proposta di affrontare un cammino di conoscenza del Sé attraverso l’ascolto, il confronto, l’esplorazione e lo studio. Proposta sulla quale ho riflettuto tre anni prima di prendere una decisione, perchè espandere la propria rassicurante visione, accettare prospettive differenti, ammettere la possibilità che esistano approcci alternativi alla consuetudine, generano uno sconvolgimento profondo.
Decisi di avviarmi su quella strada ed iniziai a conoscermi meglio, non senza dolore, comprendendo l’importanza di porsi domande e cercare risposte, le proprie risposte. L’importanza del dubbio, non inteso come incredulità, ma come ammissione di opzioni alternative.
E da quel giorno continuo a camminare, con tante cose da imparare, con tante domande, con tante incertezze, ma con la consapevolezza di conoscere e riscoprire me stesso ogni giorno, passo dopo passo, frammento dopo frammento, incrocio dopo incrocio.