Quanto rumore. Verità presunte e urlate, diritti artefatti e imposti, giustizia manipolata ed apparente. Quanto rumore per offuscare ideali e sogni, princìpi e bisogni. Quanto rumore per soffocare voci, pensieri, emozioni, percezioni.
Quanto rumore. Fa male all’Anima. È assordante, copre tutto con una coltre densa che uniforma ed appiattisce. Realtà fatta di finzione, di politica assoggettata, di religione usata, di etica taciuta.
E in questo rumore ci si smarrisce, si crede all’incredibile e si rinnega l’autentico, si bevono d’un sorso distillati d’ostilità e si vomitano in un istante fiumi di vacuità. Perchè il rumore è un dolore che ci ammala di una bulimica sordità. Sordi a ciò che Sentiamo, sordi allo stridore della falsità, sordi al sussurro della semplicità.
Ronzio persistente che spezza frequenze e vibrazioni, che disorienta e confonde, che paradigma l’evoluzione. Attutire questo rumore artificiale, per tornare a scegliere e discernere, per ritrovare oltre il palpito innaturale ciò che pulsa ancora e per sempre al ritmo dell’Anima del mondo.