La seconda puntata di questo nuovo ciclo, la prima con un ospite e sempre CONTROCORRENTE, per risalire il flusso verso la sorgente, per esplorare al di là delle convenzioni, per essere se stessi oltre le aspettative sociali.
Nel corso di questo appuntamento, conversiamo con l’amico, coach e biocostellatore Vittorio Balbi sul tema “ascoltare oltre le parole”.
Tante sono le cose che possiamo ascoltare intorno e dentro di noi, messaggi che vanno oltre le parole e giungono a noi tramite gesti, simboli, sensazioni, emozioni e segnali che provengono da ciò che ci circonda e dal nostro corpo.
La prima puntata di un nuovo ciclo di trasmissioni dal titolo CONTROCORRENTE.
Controcorrente per risalire il flusso verso la sorgente, controcorrente per esplorare al di là delle convenzioni, controcorrente per essere se stessi oltre le aspettative sociali.
Un avvio senza ospiti per condividere gli intenti, le riflessioni e le novità che mi hanno condotto a questo nuovo progetto, in continuità con il precedente.
La prima puntata ha per titolo parole allo specchio, perché, essendo da solo in studio, è stato come guardarmi allo specchio, riflettendomi nella vostra presenza al di là della telecamera.
La malinconia mi si è seduta accanto quel giorno di maggio un senso di vuoto senza nome bucò il silenzio non capivo e non mi spiegavo quello smarrimento mentre gli occhi si appannavano ed il respiro si tagliava come un’incisione profonda, come uno strappo violento
Eppure il distacco è diventato vicinanza nel Sentire dentro il silenzio una presenza che oggi ti fa Essere tutto intorno e dentro come se quel giorno che hai scelto per il tuo Viaggio fosse l’inizio di una pioggia che tutto pervade e che oggi si manifesta per moltiplicarsi in mille gocce e ciascuno toccare.
Grazie Maestro. Sei nella Tua Musica e nei Tuoi Silenzi. Non te ne andrai mai. Sei partito per restare.
Nel corso dell’ultima puntata prima della pausa estiva, parliamo di armonia con Elisabetta Bigo e lo Juvenilia Vox Ensemble.
Lo Juvenilia Vox Ensemble (Alessandra Rota, Chiara Losito, Chiara Cecire, Aurora Olivetti, Lorena Papparella, Gaia Accomo, Arianna Accomo, Costanza Longo, Cecilia Longo) è un coro giovanile polifonico diretto da Elisabetta Bigo e si è costituito nel settembre 2017.
Nasce in continuità con l’esperienza del Coro Juvenilia Vox, che aveva preso le mosse da un’attività corale didattica in collaborazione con il Quintetto Architorti di Pinerolo. L’Ensemble fa parte dell’organico della Cororchestra del Piemonte.
A partire dal 2019 si è dedicato in particolare allo studio e all’esecuzione del repertorio a cappella. Nel mese di ottobre 2018 l’Ensemble ha partecipato al Concorso Corale Nazionale “Città di Fermo”, conseguendo la menzione speciale come miglior gruppo vocale a voci pari. Nel 2019 ha vinto il terzo posto ex equo al Concorso Nazionale Corale Polifonico del Lago Maggiore.
Giunti alla sesta puntata, conversiamo insieme a Michele Leone sul tema del dubbio.
Michele è laureato in Filosofia e studia Antropologia. Tra le sue passioni vi sono: il rapporto dell’uomo con il sacro, le Società Segrete, l’esoterismo, i Misteri, la Magia, l’enogastronomia e molto altro ancora. Il suo intento di divulgare riguardo ai succitati temi, avviene attraverso numerosi libri pubblicati, conferenze, il suo sito, una Pagina Facebook ed una Pagina Patreon.
“Qualcosa di noi” questa volta si arricchisce della partecipazione del duo Jazz Amore.
Eleonora Catalano (chitarra e voce) e Rossella Fanelli (voce e kazoo), artiste italiane residenti a Sidney che propongono un repertorio musicale italiano anni ’50, ’60 e ’70, sono mie ospiti per conversare sul tema della trasmissione: PASSATO e FUTURO.
Il mio rapporto con la scrittura raccoglie molte prospettive che emergono quando le parole prendono vita sul foglio. La scrittura è un viaggio, ma anche un dialogo con se stessi e con gli altri, è un’esperienza intima e profonda, ma anche uno spazio che entra nel tempo per plasmarlo.
Scrivere trasforma il tempo ed il tempo trasforma l’atto di scrivere. Scrivere apre la porta verso l’ubiquità che che mi conduce ad un altro tempo che esiste dilatato nell’istante presente. Scrivere è come lasciare una traccia del mio passaggio, per ritrovare quel tempo e quei luoghi nell’adesso. Scrivere è un atto di ascolto verso me stesso, per annotare il qui ed ora e trasportarlo verso l’eternità. Scrivere è una magia che ferma il tempo, ma che può farlo muovere ed ampliarlo e ridurlo ed anche dissolverlo.
Il tempo della scrittura è uno spazio Sacro che sublima l’atto in una condizione sospesa, ritmata solo dal respiro e dalla voce di Sé che si trasforma in parole. Il tempo, convenzione umana che ci appare come avversario, diventa alleato quando lo accogliamo in noi stessi, facendolo scorrere al nostro ritmo, fino a fermarlo per dare spazio alla nostra identità.
Scrivendo, il tempo non è più un confine, ma una dimensione lungo la quale muoversi liberamente e decidere anche di fermarsi ed aspettare, fermarsi e contemplare, fermarsi ed ascoltare.
Da questo incontro, a “Qualcosa di me” si aggiunge “Qualcosa di noi”, anche se l’intento è sempre quello di esplorare, conoscersi ed ascoltarsi.
Dopo le prime puntate introduttive, nel corso delle quali mi sono raccontato, è giunto il momento di ampliare l’orizzonte, nella prospettiva della reciprocità evocata due settimane fa.
Il primo ospite è Elena Ceretti, coach, formatrice e fondatrice di Time&Training, che converserà con me sul tema della CONSAPEVOLEZZA.
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