La malinconia mi si è seduta accanto oggi un senso di vuoto senza nome buca il silenzio non capisco e non mi spiego questo smarrimento mentre gli occhi si appannano ed il respiro si taglia come un’incisione profonda, come uno strappo violento
Eppure il distacco diventa vicinanza nel Sentire dentro il silenzio una presenza che oggi ti fa Essere tutto intorno e dentro come se questo giorno che hai scelto per il tuo Viaggio fosse l’inizio di una pioggia che tutto pervade per moltiplicarsi in mille gocce e ciascuno toccare
Grazie Maestro. Sei nella Tua Musica e nei Tuoi Silenzi. Non te ne andrai mai. Sei partito per restare.
La poesia è una porta. Una porta per lasciare entrare e per lasciare uscire, una porta per accedere e una porta per manifestare.
Una porta per accogliere la voce della nostra Anima, tradurla in parole che ne evocano il messaggio ed accompagnarla all’incontro con la sua manifestazione.
La poesia è uno strumento prezioso per delineare ciò che non ha forma, per raccontare ciò che non si può spiegare, per afferrare l’inafferrabile.
La poesia è un testimone del viaggio nel Sé, lascia tracce del nostro passaggio per consentirci di ritrovare il Cammino verso la nostra Porta ed offrire la stessa opportunità a chi vorrà varcarne la Soglia.
La porta dell’Anima
Dietro questa porta l’infinità della mia Anima e l’universo che custodisce
Dietro questa porta ciò che Sono e ciò che vorrai vedere
Dietro questa porta l’energia indomabile e la sua ineluttabilità
Ciao! Dopo il primo incontro introduttivo, ti propongo questo nuovo appuntamento per iniziare ad andare un po’ più a fondo, sempre nell’ottica di creare un’opportunità di condivisione attraverso la quale esplorare, conoscersi ed ascoltarsi.
Anche questa volta sono accompagnato nella diretta da Elisabetta Bigo che conversa con me sul tema pensato per la serata: un viaggio nel Sé.
Grazie per le domande e le riflessioni proposte e per quelle che vorrai offrire, compresi suggerimenti e temi da approfondire nelle prossime dirette.
Per celebrare insieme il mio compleanno, ti offro gratuitamente e solo per oggi la versione e-book del mio libro Come funziona il coaching e quando può essere utile.
Resistere ad una forza esterna che ci vuole condurre dove non vogliamo, che vuole portarci in luoghi che non riconosciamo, che vuole spingerci oltre il confine della nostra libertà e confinarci nell’artefatto della nostra paura.
Resistere per difendere, per proteggere, per manifestare il proprio Essere, per affrontare la tempesta, per mantenere la posizione, per non lasciarsi trascinare via. Resistere per difendere la libertà.
Come?
Agendo. Nel rispetto di noi stessi e degli altri, per il rispetto di noi stessi e degli altri. Come sappiamo, come possiamo, usando le nostre capacità, ascoltando la nostra Voce interiore.
Uno dei miei modi di agire è scrivere. Perché scrivere mi offre l’opportunità di ascoltarmi, di mettere in comunicazione le mie emozioni e le mie sensazioni con i miei pensieri, di fare emergere il messaggio che ho dentro e che vuole raggiungere altre anime, di comunicare e di condividere, di stimolare il confronto per ritrovarsi su un terreno comune dove resistere insieme.
E tu? Qual è il tuo modo di resistere? Scrivi con me? Resisti con me?
Durante questo primo incontro racconto un po’ di me, con l’intento di mettermi in gioco e di creare un’opportunità di condivisione attraverso la quale esplorare, conoscersi ed ascoltarsi.
Sono accompagnato nella diretta da Elisabetta Bigo che conversa con me sul tema pensato per la serata: il mio percorso di crescita personale – eventi, persone, scoperte.
Vi sono grato se vorrete porre domande, condividere riflessioni, offrire suggerimenti e proporre temi da approfondire nelle prossime dirette, perché sarebbero contributi essenziali e preziosi per costruire insieme il nostro dialogo come strumento di RECIPROCITÀ.
Ieri sera l’amico Vittorio mi ha scritto: “la poesia ci salverà”. Ha smosso in me qualcosa, ha acceso una luce su qualcosa che avevo sotto gli occhi, ma che non riuscivo a vedere. La mente si è messa in moto e con essa riflessioni ed emozioni. Già, c’è urgenza di condividere, c’è urgenza di reciprocità. Reciprocità. Parola che mi risuona da tempo e che ha acquisito la valenza di un simbolo, evocando l’archetipo del V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem). Andare dentro, in profondità, per comprendere, per conoscere, per andare oltre.
È giunto il momento di raggiungere l’interno per trovare ciò che siamo e con esso le forze necessarie per manifestarlo. La verità non giunge dall’esterno, ma dal processo alchemico del nostro Athanor che ribolle dentro di noi, nel quale trasmutare gli elementi e le sollecitazioni che turbinano intorno a noi, per sublimarle in una visione da sostenere con l’azione.
Il mio Athanor è in ebollizione da tempo e attendeva quest’ultimo ingrediente per manifestare la sua funzione: sublimare l’Essere per renderlo pieno, autonomo, completo nella conseguenza coerente dell’agire. Agire come sono in grado di fare, agire con la consapevolezza degli strumenti che conosco e che so usare: le parole. Perché le parole creano, plasmano, realizzano. Ma affinché ciò avvenga devono essere ascoltate, assaporate, annusate, guardate, toccate e sentite. E allora si attiveranno come si attivano i simboli, per generare consapevolezza, per generare un cambiamento di stato, per generare ciò che è necessario alla realizzazione della nostra pienezza.
Questo periodo di confusione crescente, di azioni contrastanti, di eventi incomprensibili costituisce l’opportunità unica di creare uno spazio per costruire la nostra versione della realtà, lontano dalle manipolazioni e dalle strumentalizzazioni. L’opportunità unica di fare emergere ciò che siamo nel profondo. L’opportunità unica di sublimare la nostra Essenza. È giunto il momento di porre e di porsi domande, di dubitare, di dissentire, di mettere in discussione le verità sociali, per liberare l’autonomia di pensiero a cui abbiamo diritto, per trasmutare il subire in scegliere.
Perché avvengono certe cose? Quale ne sono il senso e la funzione? Chi definisce la giustezza degli avvenimenti, quale autorità ha per normarli e da dove proviene questa autorità? Come ci fa sentire tutto questo? La convinzione di non poter fare nulla ed il timore di esporsi, mette a tacere l’opportunità di esprimere il proprio pensiero, di condividere la propria prospettiva, di distaccarsi dal pensiero omogeneo, di orientarsi diversamente dalla massa. Ma se non si è soli ad esprimere il proprio pensiero e se la libertà personale di esprimersi diventa condivisione, allora il timore di esporsi diventa collegialità, spalla a spalla nel diritto di essere fuori dal coro in una danza di reciprocità.
E la poesia offre questa possibilità, perché racconta il profondo, perché usa parole cercate e scelte che ci trovano e ci scelgono, perché realizza una comunicazione non convenzionale oltre gli schemi, che veicola un messaggio non manipolabile. E allora oggi mi espongo, scrivendo queste righe e proponendoti la poesia che segue tratta da Chiudo gli occhi e osservo il mondo, esortandoti a scrivere la tua poesia, per raccontare ciò che Senti, per inviare il tuo messaggio, per contribuire al coro di voci che hanno il diritto di essere ascoltate. Una poesia spontanea che racconti di te e del messaggio che da te vuole emergere, non un esercizio di stile, ma un atto di libertà autentica. La poesia è per tutti, la poesia è di tutti, non è per l’élite e non è dell’élite, ma una dichiarazione d’indipendenza del pensiero e delle emozioni che è facoltà di tutti e di ciascuno.
La poesia è oltre i canoni ed è questa la sua forza dirompente insieme ad un’autenticità non giudicabile, che genera un’interruzione benefica e creativa nel processo dell’evoluzione.
Le parole creano e le poesie sono uno scrigno di parole preziose.
Fuori dai giochi
Cerchiamo la vittoria fuggiamo la sconfitta senza aver scelto di giocare
Oltre l’esito esiste la Libertà la libertà di smettere di giocare ed iniziare a dare forma ai Sogni
A seguito della diretta su Torino Web Tv della scorsa settimana, un telespettatore mi ha inviato la seguente domanda: nell’Idiota di Dostoevski il principe Miskin afferma: “La bellezza salverà il mondo”. Nel percorso dell’ascolto del Profondo la bellezza può essere uno strumento utile magari supportato da qualcos’altro?
Ho trovato la domanda molto bella e stimolante, e desidero condividere la riflessione che ne è scaturita.
La prospettiva che ciascuno ha della Bellezza può avere una funzione di ascolto intimo, proprio se viene vista come strumento; come mezzo e non come fine.
La Bellezza è un canone personale che scaturisce dalla nostra Essenza e come tale ne è l’emanazione. Nel significato e nella manifestazione.
Per questo motivo, questa accezione di Bellezza può salvare il mondo, secondo la forma che ciascuno sa e può dare. L’arte, per esempio, quando è manifestazione di Bellezza intima, profonda ed archetipica, plasma un messaggio che va oltre il detto per realizzare il non detto. Un messaggio in codice che l’Anima può decifrare.
Questa è la mia prospettiva da ipsonauta (navigatore del Sé) e da appassionato di evoluzione personale, che passa anche attraverso lo studio e l’approfondimento di temi esoterici e la scrittura.
Una delle forme d’arte con cui mi esprimo è la poesia e per tramite del tema suscitato da questa domanda, desidero proporne una tratta dalla mia ultima silloge poetica: Chiudo gli occhi e osservo il mondo.
Le poesie si scrivono ovunque
su fogli e muri con parole e segni con gesti e disegni
nel cuore e nella mente con emozioni e sogni con ricordi e bisogni
tra il tempo ed il cielo con messaggi ed azioni con pensieri e sensazioni
e dire a ciascuno e a noi stessi che ogni spazio è il luogo vero a cui affidare chi siamo davvero
Quando riusciamo a sentire il nostro respiro e ad ascoltarlo, significa che ci siamo concessi il tempo intimo e rituale per stare con noi stessi e questo spazio Sacro da noi generato e custodito ci consente di predisporci all’ascolto di noi stessi e degli altri, in uno stato di armonia ricettiva nei confronti dell’Anima del mondo.
Il respiro
Tutto tace tranne il flebile soffio dell’Anima del mondo
In mezzo al frastuono un silenzio profondo
Silenzio che porta smarrimento Silenzio che fa spazio all’ascolto
E nel profondo il respiro che mai cessa mai si rassegna
Respiro di armonia di speranza di consapevolezza
Non dimenticare di ascoltarlo In mezzo al frastuono un flebile soffio di Vita
Una delle vie di accesso all’affinità sono per me gli occhi, che ho voluto celebrare con questa mia poesia contenuta nella silloge Chiudo gli occhi e osservo il mondo pubblicata nel 2019.
Se gli occhi
Se gli occhi fossero labbra racconterebbero incontri e scontri
se fossero mani scriverebbero inizi e finali
se fossero passi percorrerebbero passato e futuro
ma sono porte e possono concedere o negare il passaggio quando l’istante accade nel presente
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