Iside

Una prova difficile ti ha trascinato a terra o Iside. Una pausa dolorosa ma necessaria per ritrovare le forze e per guarire l’umano vascello.

La Via non è smarrita, non temere, è soltanto offuscata da luoghi della mente che non ti appartengono e da nebbie del tempo che ti confondono.

Ora dispiega le ali a favore della corrente ascendente che donerà nuova vita al tuo volo, per ritrovare ciò che è sparso, per realizzare il tuo destino, per compiere la tua Essenza.

Ermeneutica della follia

Esplorare la follia è difficile quasi quanto interrogarsi sull’amore, elementi affini e tangenti della nostra natura umana.

Spesso la follia è usata come espediente sociale per arginare atteggiamenti non confacenti a schemi predeterminati. Talvolta la follia è manifestazione soggettiva di un oggettivo disagio fisico e mentale. Raramente la follia racconta l’attitudine disumana nei confronti di altri esseri umani.

Mi domando allora se non sia il termine stesso ad essere semanticamente improprio, oppure se lo sia il suo utilizzo. Perché se è folle la disumanità, non può esserlo anche lo slancio ad esplorare oltre la conformità. Perché se è folle il disagio, non può esserlo anche la premeditazione. Perché se la follia è effetto, non può essere causa allo stesso tempo.

La follia è di chi cerca una visione e non si adatta ad una visuale. La follia rappresenta il conflitto fra l’io ed il sé. La follia è l’effetto dell’evoluzione in un contesto ostile.

Viva i folli, perché la loro follia è il risultato di una lunga battaglia verso la consapevolezza. Viva i folli, perché la loro follia non sarà mai l’origine di quel lungo declino verso l’oblio che gli ignavi chiamano follia, ma il cui vero nome è semplicemente inconsapevolezza. Viva i folli, perché hanno il coraggio di cercare oltre i confini e di guardare oltre l’orizzonte.

Grazie ai folli, perché esplorando l’invisibile e sperimentando l’ignoto, ci guidano alla scoperta dell’impossibile.

L’istante in cui la Luce vinse l’oscurità

Ogni anno ritorna quell’istante sospeso fra passato e futuro a rammentarci che la vastità può essere racchiusa nel palmo della mano e l’infinità nel tempo di un battito di ciglia.

Quell’istante da ritrovare, da riconoscere e da sublimare nel suo equilibrio per coglierne l’eternità.

Quell’istante governato da un Guardiano immanente, osservatore dello scorrere del tempo senza esserne intaccato, custode della chiave della Ianua Coeli, sorvegliante di tutti gli inizi.

Quell’istante che ciascuno di noi, come Ianus, può rendere eterno, proteggendo la Luce, rinnovando il Cammino ed espandendo la consapevolezza oltre l’infinito, dove tutto è armonia e dove l’armonia è libertà.

Auspico per tutti noi di vivere la nostra Esistenza nell’Assoluto di questo Istante.

Una pioggia di domande

“Rien n’est vrai, tout est permis”
Hassan-i-Sabbah

Hiram Abif - Fabrizio De Paoli

Alcuni di noi si pongono le stesse domande, prima o poi, nel corso della vita. E lo stesso hanno fatto coloro che ci hanno preceduto. Com’è possibile che gli arroganti, gli opportunisti, i prepotenti riescano sempre a farsi spazio ed emergere da una melmosa palude per raggiungere il tetto del mondo? Perchè ci indignamo e dissentiamo, ma poi dimentichiamo in fretta e lasciamo la presa?
Siamo offuscati costantemente da un macchinario che produce nebbia dall’alba dei tempi con processi differenti, ma medesimo scopo. Siamo assuefatti ad un contesto che genera frustrazione, ma del quale crediamo di non poter fare a meno.
Perché abbiamo concesso e concediamo che interessi superiori controllino la nostra vita? Cosa sono questi interessi? Interessi di chi e superiori a cosa?
Si ha la sensazione che sia tutto sbagliato, che la ruota giri in senso inverso e l’alto ed il basso siano invertiti.
Com’è possibile che le ingiustizie, prima o poi, cadano nell’oblio, che l’aggressività e la violenza scorrano con costanza e vigore, creando sempre nuovi alvei?
Io non voglio adeguarmi, ma ho il sospetto che il continuo adattamento a questo ambiente ostile, si tramuti lentamente ed inesorabilmente in adeguamento, una conformazione lenta, ma progressiva, che ingloba e uniforma. Un’assuefazione lenta, ma costante, che confonde e ottenebra.
Mille verità soffiano ogni giorno da ogni direzione e verso ogni direzione, si intrecciano in una fitta rete che si perde oltre i confini apparentemente conosciuti. Non le si può cercare e tantomeno trovare fuori. Quando percepiamo stonature rispetto all’armonia che risuona in noi, quando Sentiamo melodie che vibrano insieme a noi, sono le risposte che cerchiamo, sono le verità a cui aneliamo.
La voce della nostra verità grida, sussurra, canta, racconta ogni giorno dentro di noi. Ascoltiamola. Il resto è solo rumore. E poi con quella voce raccontiamo e condividiamo, svegliamoci da un sonno indotto da troppo tempo.
Io non voglio abituarmi, non voglio rimanere invischiato in una ragnatela dalla quale è difficile liberarsi e che giorno dopo giorno avvolge e stringe in un processo ineluttabile solo se acconsentiamo che lo sia.
Nulla è perduto, nulla è inevitabile, nulla è impossibile.
Ascoltiamo, osserviamo, poniamoci domande. Una pioggia di domande.

Linea di confine

La libertà è un prodotto di questo mondo e a questo mondo non esiste una sola libertà. Ciascuno ha la propria e costituiscono luoghi di confine. Le libertà sono luoghi di confine. E i confini separano.
L’aspirazione alla libertà degli esseri umani esiste soltanto in quella sottile linea che è di nessuno e di tutti allo stesso tempo. Il non luogo infinitesimo ed immanente che dura il tempo di un istante, che separa ed unisce in un frammento di assoluto.

Parlami dell’amore impossibile

“Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te” (Gabriel García Márquez)

L’amore non dipende dagli altri, ma soltanto da noi stessi.
Perchè l’amore non è un sentimento, ma uno stato di coscienza.
L’amore è come ci Sentiamo e come Siamo in un determinato contesto, situazione o in relazione a qualcosa o qualcuno.
L’amore è gratitudine, appagamento, gioia per quello stato di coscienza che ci fa sentire completi ed apprezzare appieno il qui ed ora. Amore è conoscere l’armonia e incontrare l’equilibrio.
L’amore è la sublimazione dell’Essere nell’istante presente per mezzo di un’anima che vibra della stessa vibrazione.
Amore non è dare o avere, ma essere. Per questo l’amore impossibile non può esistere, perchè dipende soltanto da noi stessi. E ciascuno di noi è infinito, con infiniti piani di coscienza da esplorare, conoscere e raccontare.