E da quel giorno continuo a camminare
Ci sono emozioni che non si dimenticano e rappresentano pietre miliari sulla strada che abbiamo percorso. Emozioni che hanno plasmato la nostra evoluzione e che ci hanno resi quelli che siamo. Ho posato il mio primo passo, sul cammino che mi ha portato qui oggi, 15 anni fa, quando mi fu proposto di avviare un percorso introspettivo.
Fino a quel momento avevo molte certezze e la mia visione del mondo era chiara ed univoca. Come chiare erano le mie idee di giusto e di sbagliato e tutto era bianco o nero, incasellabile facilmente secondo schemi ben precisi.
Poi quella proposta di affrontare un cammino di conoscenza del Sé attraverso l’ascolto, il confronto, l’esplorazione e lo studio. Proposta sulla quale ho riflettuto tre anni prima di prendere una decisione, perchè espandere la propria rassicurante visione, accettare prospettive differenti, ammettere la possibilità che esistano approcci alternativi alla consuetudine, generano uno sconvolgimento profondo.
Decisi di avviarmi su quella strada ed iniziai a conoscermi meglio, non senza dolore, comprendendo l’importanza di porsi domande e cercare risposte, le proprie risposte. L’importanza del dubbio, non inteso come incredulità, ma come ammissione di opzioni alternative.
E da quel giorno continuo a camminare, con tante cose da imparare, con tante domande, con tante incertezze, ma con la consapevolezza di conoscere e riscoprire me stesso ogni giorno, passo dopo passo, frammento dopo frammento, incrocio dopo incrocio.
Seminiamo, giorno dopo giorno
L’Esistenza è fatta di percorsi. Ognuno con la propria durata e lunghezza, il cui termine corrisponde all’avvio di uno nuovo e facenti parte di altri più articolati.
Oggi si compie il primo passo di un nuovo cammino, parte di uno più ampio che si avvia alla conclusione e che costituirà una nuova partenza.
Anche un ciclo colturale è un percorso che inizia con la preparazione del letto di semina a cui segue la semina stessa, per continuare fino al raccolto.
Questa giornata in cui il sole trascorre il tempo maggiore di tutto l’anno oltre l’orizzonte è anche il momento in cui si celebra il Sol Invictus, la Luce che vince le tenebre, avviando un nuovo ciclo di rinascita.
Quale giorno più propizio per avviare la semina, su di un letto preparato a lungo, che porterà a raccogliere i frutti nel giorno di massimo splendore del Solstizio d’estate.
E allora seminiamo, giorno dopo giorno, emozioni e ricordi, nell’attesa di conoscere i germogli che scaturiranno da un coinvolgimento profondo e da una dedizione autentica.
Il tempio dell’umanità
La neve si posa ed i suoni con essa
echi e movimenti avvolti dalla coltre
riflessi soffusi come gocce di luce
profumo di purezza nei gelidi istanti
quiete in un mondo che cerca riposo
Madre Terra appronta il Sacro luogo
il tempo di celebrare la Luce
sta giungendo alle porte dell’inverno
La mia vita
Utopica la scelta umana perfetta che possa tenere conto ed includere tutte le esigenze e tutte le aspettative. Vi sono molteplici prospettive rispettabili nell’approccio ad un tema che coinvolge la natura umana, ma vi sono anche prospettive strumentali che ne degradano il valore.
La regolamentazione è necessaria all’umanità dell’essere per proporre un punto d’incontro difficilmente raggiungibile in maniera naturale e benché imperfetta è un mezzo per innescare un processo di sensibilizzazione e di dialogo.
Quale che sia la prospettiva, anche quella più strumentale in un senso o nell’altro, ciò che conta è l’effetto che ne scaturisce, ovvero sostenere chi cerca risposte alle proprie domande e sollecitare chi quelle domande non se le pone ancora.
Rifletto sulla mia vita e mi domando cosa potrò lasciare in eredità a chi ha camminato insieme a me, ma mi domando anche come lenire il dolore della separazione del quale purtroppo non potrò farmi carico.
E allora penso che partire per il viaggio, lasciando come ricordo un viandante che si è messo in cammino con la dignità a cui ciascuno ha diritto, senza aggrapparsi dolorosamente a chi rimane e senza essere trattenuto, mi conforta e mi offre la prospettiva di poter vivere la mia vita rispettando me stesso e chi mi circonda.
Vi aspetto fra una settimana. A giovedì prossimo
Semino emozioni fra i ricordi
e attendo i sogni germogliare
Il regalo di Natale
Caro Babbo Natale,
quest’anno mi piacerebbe tanto ricevere un dono dal valore inestimabile. Vorrei imparare.
Imparare a sorridere, sorridere sempre e imparare che la miglior risposta è sempre un sorriso, come ci insegna il Maestro Ezio Bosso.
Poche parole, quelle del Maestro, che narrano un universo meraviglioso, custodito nella forza e nel valore di un sorriso e dimostrato dall’autenticità della consapevolezza.
Abbiamo bisogno di guide che ci indichino la Via… Grazie Maestro.
Vorrei trovare più coraggio
Qualche giorno fa, conversando con una persona a me cara, è emerso un elemento di riflessione esistenziale che accomuna molti di noi. Vorrei provare ad approfondirlo insieme, affinché la condivisione possa innescare un processo di introspezione che ci conduca all’incontro con il nostro coraggio ed il nostro equilibrio.
Lo spunto che mi è stato proposto è il seguente: “Vorrei trovare più coraggio per esprimermi senza fare del male agli altri, il punto è che così facendo si accontentano sempre gli altri. Qual è il giusto equilibrio? O alla fine per trovarlo bisogna rompere per forza qualcosa?”
Ritengo che ciascuno di noi, in un modo o nell’altro, prima o dopo, si sia trovato dinnanzi ad un bivio analogo. E spesso a porsi tali dubbi sono persone coraggiose, perchè chi mi ha sollecitato con questa considerazione è qualcuno che ritengo molto coraggioso per via della situazione sociale e familiare non facile nella quale è immersa e che, giorno dopo giorno, affronta senza fuggire, quando sarebbe assolutamente comprensibile farlo.
Il coraggio non è quello degli eroi epici o dell’azione impulsiva a difesa di un ideale, ma è il lavoro progressivo e continuo per imparare ad affrontare se stessi e le prove della vita. E non ritengo esista una scala di valutazione del coraggio per misurare chi sia più coraggioso, bensì una scala di autenticità e consapevolezza nell’affrontare sfide a cui ciascuno è confrontato in base alle proprie possibilità.
L’impulso profondo ad esprimere se stessi è qualcosa di ancestrale che si confronta con la realtà che ci circonda. Abbiamo bisogno di esprimerci, di dare spazio alle nostre passioni, alle nostre inclinazioni ai nostri desideri ed alle nostre emozioni. Ma tutto questo si rapporta al contesto sociale nel quale viviamo ed alle relazioni umane che sono parte del nostro quotidiano. Trovare il giusto equilibrio è evidentemente la sfida più grande, anche perché gli equilibri non sono mai statici, ma una sequenza di equilibri successivi che ci portano ad affrontare sfide continue.
Per esperienza personale, ritengo sia necessario per il proprio benessere conquistarsi poco a poco, passo dopo passo il proprio spazio. È un processo talvolta lungo che passa attraverso battute d’arresto, compromessi e confronti con noi stessi e con gli altri, ma è fondamentale poter affermare quella parte di noi che spinge per uscire alla luce. E il giusto equilibrio per noi lo possiamo trovare soltanto noi, facendo scelte, prendendo decisioni ed accettandone gli effetti, anche quelli non voluti, dai quali non possiamo fare altro che trarre un insegnamento.
E anche il coraggio si può costruire giorno per giorno, iniziando da quello necessario per conoscersi ed accettarsi, per poi orientarsi a quel tipo di coraggio che ci sostiene nella personale affermazione, nel rapporto con gli altri e nel rispetto di essi.
Un dono da offrire e da offrirsi
A grande richiesta, dopo tempi di attesa degni di nota, sono nuovamente acquistabili anche su Amazon i due libri “il sentiero dell’Anima – Emozioni” e “il sentiero dell’Anima – Ricordi” in versione cartacea e digitale; rimangono disponibili su tutte le altre principali piattaforme in entrambe le versioni editoriali, nonché su ordinazione presso tutte le librerie italiane per il formato cartaceo.
Un dono da offrire e da offrirsi per concedere un respiro profondo all’Anima e per rifugiarsi in un’oasi di quiete oltre la frenesia quotidiana dove riposare, ascoltarsi e stare con se stessi.
Una nuova partenza… fra due settimane…
Ci sono cose che non passeranno mai
tratti indelebili sulla tela dei ricordi e delle emozioni
Sulla tela delle radici profonde e del senso dell’esistenza